Astrazione nasce nel 2010 dall’incontro tra illustrazione scultura e mosaico. La sua ideazione nasce da una domanda per un concorso Europeo sul Blu. Mi sono chiesta che valore avesse il blu per me. Il Blu è quel colore che a un certo punto della storia dell’arte prende il posto dell’oro nel cielo, dunque i santi e i martiri che prima risaltava- no nell’aureo e distante cielo diventano terreni, diventano uomini in mezzo a noi. Il Blu divenne per me astrazione, nonostante la presenza fisica di Santi e martiri sulla terra con questo sentimento riuscivano a staccarsi dalla materialità.
E’ l’ultimo lavoro che ho fatto all’accademia di belle arti di Ravenna prima di partire per l’Erasmus nei Paesi Baschi, a Bilbao. Ho inciso su zinco l’immagine del volto di Giustiniano a mosaico, presente nel corteo della chiesa di San Vitale. Ho fatto una sinopia. Con questa lastra ho fatto una serie limitata di stampe, otto per l’installazione, numero scelto non a caso per il suo significato: l’infinito. Stampate su pergamino argenteo, carta utilizzata per le copie dall’antico poiché ottima per trattenere l’inchiostro e rilasciarlo nel momento in cui viene distesa su calce. L’installazione era pensata per essere ubicata in un corridoio, là dove si potesse estendere da un campo di buio totale ad uno di luce. Le stampe -come in Lamento di Arianna- venivano appese dall’alto, si seguivano una dopo l’altra. Tuttavia ho riscontrato diversi approcci d’installazione a causa della sua fragilità e incontri con nuovi spazi.
Astrazione voleva essere un omaggio al mosaico nella sua primigenia identità. In San Vitale i personaggi sono rappresentati frontalmente con occhi, fissi, che contemplano quel vuoto, che non è vuoto, ma è solo guardare più in là, staccarsi dalle cose terrene , dalla materialità delle cose: Astrazione. Mi sono sempre domandata come potesse essere così piatta l’astrazione che risiede nello sguardo dei personaggi, poichè quando pensavo a questo atteggiamento lo vedevo prolungarsi dalle tenebre, dalla materialità, alla luce -proprio come concettualmente fa il mosaico con le sue tessere illuminate, volevo rendere questo concetto tridimensionale. Per questo, ogni singola stampa ha in sé una tessera cucita con un filo blu. La stampa viene trapassata da questo filo che ricuce un’altra tessera nella stampa seguente e così fino all’ottava stampa, fino alla luce, fino all’infinito.
Con questo lavoro sul Blu sono stata selezionata con altri quattro studenti dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna per il concorso europeo Les Languages du Blue. Abbiamo visitato la Romania e la Francia per incontrare altri tipi di blu, altri significati di blu e tante interpretazioni di blu. Abbiamo tenuto un’esposizione a Saint Germaine en Laye nel giugno del 2011. Astrazione, con mia grandissima sorpresa, in questi nuovi spazi è diventata altro, grazie alle problematiche che si riscontrano nell’installazione: una sorta di lastre mediche della composizione ossea del mosaico di Giustiniano, ma la composizione ossea delle tessere, in tutto il loro minimalismo.