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You Just Sit There Wishing You Still Make Love (Sedie)

Descrizione

Una serie di micro-mosaici in conchiglie all’interno di oggetti ready-made.

You just sit there wishing you still make love è una frase tratta dal testo di una canzone dei Radiohead, High & dry.
“Tu stai seduto lì aspettando di fare l’amore un’altra volta” rappresenta, a mio parere, la situazione umana: lavoro, passatempo, religione… E l’unica cosa che realmente vorremmo fare è solo fare l’amore un’altra volta. In questi mosaici è rappresentata una sedia stilizzata fatta di conchiglie, gli stessi frammenti di conchiglie che ci recano dolore in riva al mare, la disegnano… Una sedia sulla quale stiamo seduti, aspettando.

 

La sedia è icona d’attese. Per questo, sola, primeggia.

La serie è composta da: il volto di Buddha, un ditale per cucire, una scatola cinese, una scatola di Caran d’Ache, un’altra scatola ancora, una cornice, delle conchiglie. La peculiarità di questo lavoro sta proprio nel fatto che il mosaico è nascosto, dentro, come i mosaici Bizantini all’interno di San Vitale e come tutte le altre chiese Bizantine che celano la propria ricchezza all’interno… È anche un rovesciamento -non tanto una critica- della maniera contemporanea di fare mosaico, che consiste nel rivestire oggetti -a modo mio, cerco di sanare il loro vuoto- a differenza di Barbie, in questo lavoro il vuoto l’ho riempito. Un mosaico che c’è, un concetto che c’è; si deve solo decidere se aprire quelle scatole e guardare la propria attesa. Nel caso del Buddha bisogna solo decidere se guardarlo in faccia oppure girarlo e guardare il nostro posto nella sua testa.

 

Ogni lavoro ha una piccola tessera di turchese in basso a destra. Forse, è la cosa più preziosa di tutto il mosaico, da un punto di vista venale. In realtà ho voluto inserire questo piccolo particolare poichè è l’unica tessera colorata del mio precedente lavoro, Culture. Nei capelli bianchi della ragazza in primo piano avevo inserito questa tessera come gioco, tutti avrebbero potuto fare la trasposizione di quella fotografia e a modo mio ho desiderato firmarlo. Non pensavo che qualcuno se ne accorgesse. Ricordo che la prima persona che l’ha vista mi ha domandato il perché. Gli ho risposto che dietro alle nuvole c’è il cielo. Così, ho voluto mantenere il cielo dietro alle nuvole.

Credo sia un ritorno all’ordine. Tuttavia, seguo a riordinare il caos lasciato dal tempo e dal mare sulla spiaggia.

 

Per quanto riguarda la mia risposta alla domanda “che cos è per te il mosaico”… Credo che la risposta si ritrovi tra gli interstizi, tra le attese, tra una tessera e l’altra, nel non detto e in tutto quel tempo necessario per fare un mosaico, dove non si parla e dove si ama una tessera alla volta. Tempo, con la T maiuscola, non calcolato matematicamente, dove la sua qualità è direttamente proporzionale all’inclinazione di una tessera ed al suo incontro con un’altra tessera ed un’altra ancora. Dopo secoli, per me, il mosaico è ancora ‘Astrazione’.. Non solo astrazione negli occhi dei personaggi rappresentati ma anche negli occhi e nella testa di chi lo compone e riesce a trasmettere, quella stessa astrazione, allo spettatore.

You Just Sit There Wishing You Still Make Love

Conchiglie, sassi, oro e turchese su pasta acrilica incastonata in oggetti già fatti | Grandezze variabili

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